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Un reggiseno troppo largo 3


di forrestsherman
05.11.2016    |    6.724    |    0 9.3
"Dopo due mesi ricevetti la sua partecipazione di nozze..."
LUI "...Durante il tragitto in macchina non potei non guardare quelle gambe accavallarsi di continuo, prima sul lato destro, poi sul sinistro e così via, indossava una gonna nera stretta e calze nere, una magliettina da mezza stagione nera e delle scarpe a tacco molto particolari...
Arrivati scesi dall'auto e velocemente girai ad aprirle lo sportello, e con morboso interesse notai il gioco di gambe che aprivano la stretta gonna blu,professionale, un vedo non vedo, ma io avevo visto.

Entrati in albergo, accompagnati da un sorrisino della padrona, andammo veloci nella sua camera e lei entrò, inizialmente con fare professionale ma appena la porta si chiuse dietro di noi, e fummo finalmente soli, di scatto si lanciò verso di me!

Ci abbracciammo, ci baciammo. Continuammo a restare così per almeno 5 minuti, il mio cazzo pulsava e credo che anche la sua fica fosse un bel pò bagnata, disse, "vado a fare una doccia... vieni con me?" con quel suo sorriso malizioso. Sapevo già dove volesse arrivare e di certo era quello che, ormai da troppo tempo, desideravo anch'io, "ok..." risposi io, e con lei li davanti a me ad osservarmi iniziai a spogliarmi.
"Non togliere i boxer" mi suggerì, "voglio sfilarli io quando sarà il momento", da lì ebbi la conferma di quanto la troia voleva che gli sbattessi in faccia il mio cazzo!

Dopo avermi fermato iniziò spogliarsi lei, ancheggiando, con fare tremendamente sexy... slacciò prima la gonna pian piano di lato (mise subito in risalto quel perizoma nero su quella carnagione bianca e le due autoreggenti nere che coprivano quelle gambe stupende), poi fu la volta della maglietta, e poi la volta della biancheria.... le mie mani iniziarono di nuovo a percorrere il suo corpo, fino al calore della sua fica bagnata, lei, come aveva fatto in spiaggia, posò la sua mano sulla mia e cominciò a spingerla dentro.

Di nuovo ansimava, si contorceva, strofinando i suoi seni sul mio petto, quei mugoli di piacere poi, uno spettacolo alla quale non riuscì a resistere! Mi dovetti fermare, per accompagnarla sul letto, falla stendere, aprirle le gambe e con un gioco di baci e sfiati cosciali, iniziare a giocare con la lingua.

Da li a poco fui di nuovo sopraffatto dal suo odore della donna, della sua vagina... più leccavo e giocavo con il suo clitoride e più lei si contorceva, era un fiume in piena, era un continuo colare di umori, tanto che mi dovetti staccare tre volte per asciugarmi il mento .bDopo una decina di minuti circa mi spinse indietro, quasi a staccarmi e spingendomi in su dal mento mi fece mettere in piedi davanti a lei.

Con quelle sue meravigliose unghie laccate di diamantini iniziò un grattino eccitante sul mio petto, mentre mordeva il mio cazzo ancora avvolto nei boxer ma turgido e pronto ad uscire. Finalmente le sue mani arrivarono dove dovevano, abbassarono i boxer e il mio cazzo, teso come una molla, venne fuori retto dinanzi a quella bocca che da li a breve lo avrebbe lavorato per bene. Iniziò a succhiarlo, a giocarci di lingua, a baciarlo, a sputarci su… succhiava come un'ingorda, lo prendeva tutto fino in gola, io godevo e molto pure, sentivo il piacere partire da fin giù le palle! All'improvviso si fermò e si alzò!

Convinto che dovessi scoparla per bene sul letto mi stavo preparando per accontentarla, ma lei mi prese per il cazzo e mi accompagnò in bagno. Arrivati vicino la doccia fu lei ad aprire le vetrate, chinarsi leggermente avanti per gestire le manopole dell'acqua calda/fredda quando, un getto d’acqua freddo la fece tirare in dietro su di me urtando sul mio cazzo! Abbracciatala da dietro, e con il mio cazzo tra le cosce, iniziò un gioco di strofinio, di movimenti sinuosi, fino a che la voglia di essere trafitta non l'ha fatta chinare in avanti facendomi entrare in quella figa che avevo sognato ed ora penetravo come una mia proprietà!

Lei, contro la doccia e a gambe aperte, riceveva nel suo corpo i miei colpi di cazzo prima lenti e poi sempre piu' forti, ansimava, godeva, soprattutto quando la mia mano scivolo' risalendo la sua schiena verso i capelli.

Li tirai leggermente lei ebbe un sussulto di dolore misto a piacere, quel piacere dell'essere posseduta, dell'essere dominata, come femmina, del sentirsi Troia! Mi guardava e ci fissammo per un po' con uno sguardo che era un racconto silenzioso di noi! Di colpo poso' la sua mano sul mio fianco e fece resistenza, quasi per fermarmi... cosi' fu, ma non appena fermo si sfilo' dal mio cazzo, si volto' e abbracciandomi ci scambiammo un bacio focoso.

Ma il suo intento non era solo quello, ma di portarmi nella doccia, la stessa doccia che gia' da un po' gettava acqua calda e vaporosa e mi ritrovai la sua spalla contro il mio petto, le sue mani sotto le mie a ridosso dei miscelatori, ed il suo lembo d'orecchio in prossimita' della mia bocca. D'istinto iniziai a baciare quel piccolo lembo, ad inumidirlo, a sfiatarci sopra, sentendo sempre quella pelle, che fino a quel momento era stata liscia e candida, diventare la classica pelle d'oca per il piacere e, per il piacere, la sua testa venne indietro su di me e da li continuai a baciarla. Le mie mani salirono andando sui suoi seni con i capezzoli lunghi e duri, e li cercai, leccandoli e succhiandoli.

La sua mano intanto non resto' inattiva, gia' aveva afferrato il mio cazzo massaggiandolo e segandolo per bene, era ben esperta nell'arte, spero per il suo Ivan di essere l'unico ad aver usufruito di quel servizio, comunque facendo scivolare anche l'altra mano sul mio petto, affondando le unghie, si abbasso', e poi inizio un lavoro di bocca che mi mando' completamente in estasi!

Succhiava, affondava, leccava, dalla cappella fino a tutto il cazzo, mi piaceva tanto e lei lo capiva dallo sguardo, dalle mie gesta, fino a che non senti' il primo colpo di sborra salire su e finirle sugli occhi, poi il secondo sulle labbra, e poi il terzo sul seno e poi si rialzò. Continuammo a giocherellare nella doccia, eroticamente parlando, e tra un giochetto e l'altro, mi venne in mente la stupida idea di chiederle se l'avrebbe detto, quello che avevamo fatto, ad Ivan, Annabella si incupì, divenne seria, e molto toccata mi disse "sai, abbiamo un bel rapporto, ma se non gli racconto qualcosa che faccio con altri, a poco a poco l’attrazione si spegne, e i nostri rapporti si fanno noiosi, invece, se io poi gli racconto qualcosa….lui impazzisce di gelosia, ma anche di libidine..., mi da dei ceffoni, mi lega, mi sculaccia, a volte mi frusta dopo avermi legato le gambe aperte al letto, poi mi scopa con violenza urlandomi tutti gli insulti che trova… e poi facciamo l’amore benissimo…è per quello che io..non sono una troia…ma…quando mi capita…mi piace…e poi penso a quando..con lui…ma è difficile…se illudo qualche coetaneo poi mi trovo legata…per quello che tu…tu ..pensavo che fosse una occasione ideale…scusa…capisco, mi sono servita di te…ma spero che ti piaccia…”
Rimasi un po' stranito anch'io da come ne parlava, si vedeva che comunque aveva sofferto nella sua storia comunque importante e vedendola cosi' turbata, decisi di cambiare discorso... non era quello il momento, quello era il nostro momento. Così decisi di asciugarmi ed uscire dalla doccia, lei mi segui'.

Ci asciugammo e andai alla ricerca dei miei boxer. Mi fece cercare per circa 5 minuti quando poi esordi' dicendo "cercavi questi?" Li aveva presi lei... "dove credi di andare adesso...?" mi disse subito dopo... "da nessuna parte " sorridendo risposi io... si avvicino' a me ancheggiando e imitando una vera puttana, mostrandosi in tutta la sua bellezza, mi abbraccio' e baciò, potevo ancora sentire sul suo volto l'odore dei miei umori nonostante si fosse pulita e a sentire mi eccitai ancor di piu'.

Mi guido' fino al letto, si sedette, poi ando' in dietro aprendomi le gambe, voleva che leccassi la sua figa, cosi' la raggiunsi e guardandola negli occhi iniziai a baciarla da prima sulle labbra, poi man mano iniziai ad andar giu' sui seni con un gioco di lingua, baci, saliva e sfiati... continuai a scendere fino a che, ad altezza dell'inguine,poi andai nell' interno e nuovamente si presento' la stessa pelle d'oca di prima, le stava piacendo e cosi', tra un movimento e l'altro, mi indirizzai verso le grandi labbra dove tutto si componeva in gocce che scendevano . Rimasi alcuni secondi ad osservarle la figa che reclamava attenzioni e cosi' iniziai a gustarla, prima leccando in modo particolare quelle grandi labbra, allargandole leggermente, assaporandole, facendo entrar sempre piu' in modo deciso la mia lingua e poi le mie dita. Stavo lavorando sul punto G che tra un moto circolatorio alternato a colpettini di dita, la fece impazzire mentre con la lingua poi, risalendo quelle grandi labbra, mi portai su verso il clitoride, che, stuzzicato bene, tra colpetti di lingua, leggeri morsi, e succhiatine varie, feci impazzire tutte le sue terminazioni nervose e questo gioco la porto' ben presto a du un orgasmo intensissimo che la costrinse a squirtarmi in faccia un getto potente mentre urlava “ ohhhh non la tengoo…non resisto…godooooo..siiiiiiii bravoo..siiiiii ! ti piscio in faccia..” . Passato quel momento ci venne da ridere, ridemmo, quanto ridemmo... mi asciugai...

Quella sera all'Hotel Roma demmo sfogo a tutte le nostre voglie, alle nostre emozioni. Dopo pochi minuti tornai a scoparla e dopo averle sborrato nuovamente nella pancia, rimanemmo abbracciati per un po', ponendoci una tra le piu' importanti domande, ovvero " ci saremmo piu rivisti? "... non lo sapevo, non potevo saperlo... il nostro lavoro era ed è tutt'ora imprevedibile e fu con questo amaro in bocca, che rivestendoci, andammo a cenare. Il giorno dopo ripartimmo, lei in treno per Roma ed il suo fortunato fidanzato, e io con la Coupè per Torino e la mia famiglia.

Ad oggi ancora non ci siamo rincontrati ma son sicuro che prima o poi ricapitera'. Ma mii rimane comunque un gran ricordo di Annabella e delle emozioni provate insieme ... .e quando volevo eccitarmi pensavo alla scena che sarà capitata quando il suo fidanzato le avrà chiesto “ com’è andato il tuo viaggio ?”
In quel periodo ci sentimmo solo per telefono parlando di cose di lavoro, Non facemmo mai cenno alla nostra avventura. Dopo due mesi ricevetti la sua partecipazione di nozze...
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